Certo nemmeno il Sig. Carlo, uomo coraggioso e risoluto, figlio di contadini e lui stesso infaticabile lavoratore della terra, poteva immaginare che aprire un agriturismo, per appoggiare la moglie Andreina, ottima donna di casa, ma troppo incline ad assecondare le suggestioni più mondane e moderne della pungente sorella Graziella, volesse dire rinunciare definitivamente a quel meraviglioso mondo ricevuto in eredità dalla sua famiglia e abbandonare la vita sincera della tradizione contadina, indissolubilmente legata ai ritmi e alle forze della natura.
Ora, tutto ciò che gli rimane sono i suoi "sette nani", piccole creature del "boschetto" che popolano la sua fantasia e la sua casa e che si animano via via con sempre minor forza scandendo inesorabilmente, con l'arrivo degli ospiti nell'agriturismo, il lento e progressivo distacco dalla vita semplice e spontanea, verso le complicazioni e le assurdità delle moderne incomprensioni. Gli avventori che si alterneranno, con le loro macchiette nevrasteniche e assurde, ci immergono nella comicità delle loro manie e delle loro stravaganti personalità. La sana voglia di ridere e di divertirsi, che appartiene alla cultura e all'indole di Carlo e dei suoi, mantiene sempre attivo il risvolto positivo di ogni vicenda e colora allegramente tutta la vicenda.